WUDRome. CARLO FRINOLLI: “Progettare qualcosa, con al centro le persone, significa renderlo sostenibile” – [intervista]

Carlo Frinolli, fondatore di Nois3, racconta la genesi, lo sviluppo e bilancio del WUDRome 2016

MagnArt è stato #mediaprtner dell’evento

a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker  © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sostenibile per chi lo immagina e lo promuove, perché risponde a bisogni reali e quindi verosimilmente avrà un effetto sulle persone per cui è tarato. Sostenibile per chi lo usa o adotta, perché ha un’utilità o una piacevolezza per loro. Sostenibile nella produzione

WUDROme, un evento che affonda le sue origini quando? 

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ROMA – 10 Novembre 2016 – CARLO FRINOLLI -WUDRome al Parco Leonardo

«Il WUDRome nasce per caso, quasi tre anni fa. La mia socia e collega Imke – una ninja delle ricerche – stava scartabellando la rete per capire le opportunità che si aprivano per il nostro team, il team di nois3, appena nato. Abbiamo sempre pensato infatti che prima di metterci in prima persona a dispensare conoscenza ne avremmo dovuto incamerare, perciò abbiamo cominciato con una sana attività di benchmarking. Valutare gli altri, cosa fanno, come lo fanno. Dove lo imparano.

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Imke Baehr – Nois3 -WUDRome

Avevamo poi una storia di organizzatori di eventi nella precedente società: tra diffusione e formazione. Come nel caso delle Co-Design Jam che abbiamo cominciato a organizzare nel 2011 grazie alla presenza di Cristiano Siri e tutto il resto del gruppo di ricerca.

E quindi per caso Imke si imbatte nel sito della UXPAUser Experience Professional Association – che promuoveva la giornata mondiale dell’usabilità in arrivo: la nona edizione.

Abbiamo verificato che a Roma non ci fosse nulla e ci siamo detti: facciamola. Sarebbe stato un modo duplice per farci conoscere e anche per imparare qualcosa da persone, professionisti e amici, che avevano qualcosa da dire nell’ambito.

Ed è esattamente così che è nato #WUDRome2014».

Il WUD (World Usability Day) perché è importante e a chi si rivolge?

wudrome-2«La giornata mondiale dell’usabilità è innanzitutto un modo per ragionare assieme di come rendere più facile, più immediato e soprattutto più inclusiva la tecnologia. Una frase che mi ha colpito molto su un Paper pubblicato da Microsoft che si chiama Inclusive Design suona più o meno così: “La disabilità è l’incapacità della tecnologia di mettere in condizioni le persone di partecipare alla vita comune”. Un cambio di paradigma rispetto alle menomazioni fisiche, le disparità mentali o quant’altro. Ragionare di usabilità significa permettere alle persone di partecipare all’Agorà. Lo si fa nei dettagli e nei progetti più ambiziosi. In altre parole per noi WUD è inscindibile dal concetto di progettazione centrata sulle persone, capendone bisogni – possibilmente chiedendoli e investigandoli – per poterli risolvere o affrontare con delle soluzioni adatte, efficaci e piacevoli per loro.

Il pubblico di WUD in genere poi è formato da professionisti della progettazione, ricordiamocelo to design significa progettare, o ai manager di azienda che si occupano direttamente o sono solo tangenzialmente di Trasformazione digitale, questo tema così in voga ultimamente. Ma abbiamo avuto ovviamente anche studenti e curiosi di apprendere nuove modalità di progettazione o di interpretazione del concetto stesso di interazione».

#WUDRome2016

wud«Ed è proprio così che è stato composto il pubblico di quest’anno: designer, imprenditori, studenti. Eravamo tanti anche quest’anno, circa 200 persone, considerando un’arena competitiva sugli eventi di settore che quest’anno è stata davvero agguerrita. Ma soprattutto siamo stati orgogliosamente co-organizzatori della #UXWeekRome assieme ad Architecta.

scenografia-wudromeSedici talk che si sono succeduti alternato tre formati diversi: keynote, casi di studio e il dinamicissimo pecha kucha, che ci hanno accompagnato dal mattino al pomeriggio senza soluzione di continuità. I nostri speaker ci hanno parlato di Design, Customer Experience, Sostenibilità e Design Inclusivo in maniera chiara, contenutisticamente interessante e in alcuni casi molto emozionante. E negli stessi tre workshop del venerdì abbiamo avuto testimonianza dei temi e delle competenze dei nostri trainer. Non dimenticandoci che la #UXWeekRome è stata aperta da una maratona di progettazione di 48h, la Global Sustainability Jam in cui 25 persone si sono sfidate con un tema complicato

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questa foto. 😂😂😂 Ed è stata chiusa dal sempre ottimo IA Summit, il decimo quest’anno, a cura di Architecta.

 

 

siamo stati orgogliosamente co-organizzatori della #UXWeekRome assieme ad Architecta.

Oggi, nel linguaggio della rete sono molto usate, in vari contesti, sia le parole “user” che “experience…nello storytelling del reale, dello spazio, delle discipline che abbracciano il concetto di ‘materia” cosa rappresentano realmente? Quanto sono importanti? Come si sposano con il concetto di “sostenibilità”?

«In tutto il mondo succede spesso che questi concetti, complessi e non banali, diventino delle buzzword, parole sulla bocca di tutti che però poco hanno a che fare con la sostanza. Però partiamo dall’ultimo termine che citi: la sostenibilità, che è anche il tema del WUDRome2016 in fondo.

Sostenibile, ci tengo a precisarlo, non significa certamente solo “verde”. Sostenibile è qualcosa che si sostiene. Economicamente, socialmente, ambientalmente, educativamente… Le Nazioni Unite hanno lanciato 17 obiettivi di sviluppo sostenibile recentemente che abbracciano molti piani, quello ambientale è uno di questi, ma non l’unico.

wud-verticale-1Per questo, se ci pensiamo un secondo, progettare qualcosa con al centro le persone significa renderlo sostenibile. Le persone, d’altronde, vivono sempre Esperienze quando hanno a che fare con qualcosa. Quest’esperienza abbiamo il dovere di progettarla per essere sostenibile per tutti, noi progettisti inclusi.

Sostenibile per chi lo immagina e lo promuove, perché risponde a bisogni reali e quindi verosimilmente avrà un effetto sulle persone per cui è tarato. Sostenibile per chi lo usa o adotta, perché ha un’utilità o una piacevolezza per loro. Sostenibile nella produzione perché probabilmente è stato immaginato come qualcosa che non debba andare a incidere sulle vite delle persone dopo che il suo uso o la sua adozione sia conclusa. Sostenibile per noi, infine, perché dev’essere piacevole e remunerativo lavorarci».

Sostenibile, ci tengo a precisarlo, non significa certamente solo “verde”. Sostenibile è qualcosa che si sostiene. Economicamente, socialmente, ambientalmente, educativamente…

La società di oggi è una società liquida, connessa, interconnessa, multimediale, virtuale. Il tutto ricade però nella progettazione reale: quali linee di pensiero in merito a ciò che sarà il domani a ciò che verrà concepito e progettato per le esigenze dell’umanità?

wud-verticale«Sarà che ho appena visto Before The Flood, il documentario di Leonardo Di Caprio sui cambiamenti climatici, sarà che il tema del World Usability Day quest’anno era la sostenibilità: i prossimi anni saranno di cambiamenti epocali nel mondo della progettazione; le aziende hanno cominciato a capire che il tempo del consumo indeterminato è finito e stanno spostandosi verso una produzione sostenibile. Attenzione però sostenibile nel senso che dicevamo prima. Significa che stanno prestando sempre più attenzione ai bisogni per cui proporre prodotti, al ciclo produttivo, alla sostenibilità economica.

Ora non voglio fare il profeta di mondi possibili ma il cambiamento è già in atto anche se lo percepiamo poco. I soli Chatbot di Facebook rappresentano un cambiamento molto più grande e pervasivo di quello che possiamo vedere.
Il mondo del business, poi, è molto attento al Design, non nel senso della bellezza con cui classicamente siamo abituati a confrontarci soprattutto in Italia, ma nel senso strategico progettuale.
Se pensi che una banca Capital One ha comprato una delle più importanti società di Design in California nota per l’approccio Human Centered – Adaptive Path, o Accenture – uno dei più grandi generatori di consulenti per il mondo IT e non solo – ha acquisito il controllo di FJORD, un’altra design firm molto importante, puoi cominciare a vedere quel che sta succedendo; i designer sono sempre più ambiti anche e soprattutto a livello strategico e manageriale. Perché sempre più spesso le aziende si accorgono di quanto un approccio olistico sia utile per loro, perché superi i blocchi interni alle aziende stesse e che aiuti a imbracciare un cambiamento strumentale alla propria strategia».

Come si posiziona il sistema-paese Italia all’interno del panorama europeo e mondiale rispetto a queste tematiche? Quanto sta avanti o indietro l’Italia sulla User experience design?

wudroma-sala«Viviamo spesso un timore reverenziale rispetto agli altri e schizofrenicamente siamo convinti di essere i migliori al mondo, noialtri.
Ovviamente non è vera né l’una né l’altra cosa. È vero però che la comunità di pratica dei Designer in Italia è viva e fa molto più che lottare insieme a noi. Alcune professionalità che ci sono in questo Paese possono garantirsi assolutamente un posto al sole nel panorama mondiale e sono universalmente apprezzate, non tanto per la fascinazione del Design Made in Italy – mito da cui difficilmente usciremo. Il posto al sole ce l’avranno per le competenze nell’ambito della ricerca Etnografica, dell’Architettura dell’Informazione, della prototipazione e dell’usabilità, oltre alle capacità sul Design di Interfacce che funzionano anche ora che il panorama dei device è ben più ampio che i soli Laptop, Smartphone, Tablet come qualche anno fa. Osservando la comunità dei Service/UX Designer italiani vedo competenza, professionalità e resilienza del tutto alla pari degli altri paesi. Quello che vedo meno, ma sul quale le aziende italiane stanno cominciando ad aprire gli occhi, è una fame di questi temi, la stessa che ha portato una Banca a comprare una Design Firm per capirsi. Ma non è tutto cupo il panorama, non è la solita lamentela sul sistema paese che non funziona. Ci sono punti molto alti e segnali importanti.
La creazione di un Team Digitale per la Trasformazione dello Stato è un segno molto importante, almeno simbolicamente».

 

Credit Photos: Su Facebook è possibile visionare l’album ricordo della giornata (le foto di questa intervista sono estratte dall’album realizzato da Nois3)

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