MagnArtPoetry #34 con i versi di FEDERICO PREZIOSI tratti da “Il beat sull’inchiostro”

Quarto ed ultimo wekeend con i versi del poeta campano, Federico Preziosi

a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker © RIPRODUZIONE RISERVATA

My generation

L’inguine è il mio messaggio
disegno tutto come un miraggio
tutti quanti ce l’hanno variopinto
il non vederlo fa di te un poeta estinto
«Voglio una figa blu» cantavano i Marlene[1]
a noi che sognavamo queste ed altre sere
al mio paese[2] c’era scritto su una panchina
a noi che la sognavamo di sera e di mattina
erano i tempi delle erezioni nei jeans
a chi ce l’ha più grosso, Tom Sawyer o Huckleberry Finn?[3]
la conoscenza era sperimentazione
conoscenza della trasgressione
i miti del rock comprati a botte di smile price[4]
dacci ciò che è nostro at the Seven Seas of Rhye[5]
No ƒuture come i Sex Pistols in Anarchy in the UK
Jack Frusciante è uscito dal gruppo,[6] nessun problema, ok?
Stefano Accorsi e Violante Placido[7] li trovi sopra eBay
non sono mai arrivati sulle spiagge di L.A.
e magliette di Jim Morrison e i Nirvana, Stay away
immaginario decostruito Frame by Frame.

Una generazione senza vento,[8] senza senso
l’oro colato di quegli anni m’è rimasto dentro
come sempre, tornando agli ormoni,
la rimozione del bambino comincia con i suoni:
nuovi amici, linguaggi, mentalità
mettere alla prova la propria fedeltà
fuori coro ci si muoveva in branchi
noi compagni di banchi mai stanchi
se vuoi ti spiego il concetto alternativo
la sfiga perenne il tuo distintivo
il nuovo e mai sentito orgoglio della nicchia,
il senso dell’appartenenza baluardo della miccia
BOOM! esplosa la dinamite all’università
con te che mi parlavi di bio-diversità
senza reggere al retto delle inquietudini
il tempo mi portava su altre latitudini
restavo sulla lapide a fumarmi un paio d’ossa…
odore di origano bruciato sulla fossa
poi l’ho fatto per davvero e mi sono divertito
ridevo senza senso come gli altri un cretino.

 

La generazione del primo telefonino
«Per sapere dove sei!», diceva il mio papino
un Ericsson t10 tutto per me
con gli squilli anonimi a tormentare te
#31#[9] like a rolling stone
ogni chiamata sulle note dei Simpson[10]
e via sulle riflessioni di Trainspotting[11]
la fine aperta per questo ed altri mondi
infatuazione di canzoni per sordi nel deserto[12]
bambino A, amnesia in anteprima ad un concerto[13]
«we hope that you choke»[14] per i sogni tanto spazio
per questo ed altro qualcun altro c’è rimasto
con la droga, in un incidente contro mano
idolatrati quelli uccisi dallo Stato.
La generazione di Seattle[15] non solo Kurt[16] e Layne[17]
Malinconia bastarda come fossi a Penny Lane[18]
venuta giù 2001 come il World Trade Center[19]
come Sharon Tate[20] pugnalata sei volte al ventre
vittima due volte nel gioco del consenso,
Mi illumino di Manson,
bentornato Charles!

 

 

[1] Overflash dei Marlene Kuntz.

[2] Atripalda, in provincia di Avellino.

[3] Personaggi del romanzo di Mark Twain, Le avventure di Tow Sawyer.

[4] Bollini apposti sui CD a prezzo scontato negli anni 90.

[5] Uno dei successi degli anni 70 dei Queen.

[6] Romanzo di Enrico Brizzi.

[7] Attori italiani, protagonisti del film Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tratto dal romanzo di Brizzi.

[8] Riferimento al disco dei Timoria Viaggio Senza Vento e successivamente alla canzone Sole Spento, quest’ultima incisa dalla band orfana di Francesco Renga, con Omar Pedrini alla voce.

[9] Era il prefisso per le telefonate anonime, il modo per non far comparire il proprio numero di cellulare sul display del ricevente.

[10] In alcuni modelli di cellulari era possibile personalizzare la suoneria manualmente scrivendo nota per nota.

[11] Romanzo di Irvine Welsh da cui è stato tratto l’omonimo film di Danny Boyle.

[12] Riferito a Songs for the Deaf, disco dei Queens of the Stone Age.

[13] Nell’estate del 2000 i Radiohead presentarono in una torunée che toccò anche l’Italia il seguito del loro celebre Ok ComputerKid A e Amnesiac. I due dischi, sebbene figli della stessa session, uscirono in momenti diversi tra il 2000 e il 2001. Virando verso un sound marcatamente elettronico, la band di Oxford spiazzò critica e fan realizzando due capolavori molto lontani dallo stile che li aveva resi famosi.

[14] Citazione di Exit Music (For a Film) dei Radiohead, brano contenuto in Ok Computer.

[15] Fu la prima a mostrare il disagio contro la globalizzazione, nel 1999.

[16] Kurt Cobain, frontman dei Nirvana.

[17] Layne Staley, frontman degli Alice in Chains

[18] Celebre canzone dei Beatles.

[19] 11 Settembre 2001, attentato alle Torri Gemelle a New York.

[20] Moglie del regista Roman Polanski, assassinata dalla Family di Charles Manson nella sua villa di Beverly Hills nel 1969.

 

Bio

Federico Preziosi è nato ad Atripalda (Av) nel 1984. Ha studiato musicologia e beni musicali presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, laureandosi in Estetica e Filosofia della musica con una tesi dal titolo Béla Bartók – Evoluzione di un pensiero nazionale. Da alcuni anni vive in Ungheria, dove insegna lingua e cultura italiana a scuola e privatamente. L’incontro con Armando Saveriano lo proietta verso la poesia che esercita con spirito ludico e indagatore: si lascia influenzare da numerose tendenze, dal crepuscolarismo al futurismo passando per l’ermetismo e la poesia slam. 
Insieme a Saveriano ha fondato Versipelle, una comunità poetica che vanta la presenza di numerosi autori provenienti da tutta Italia ed esprime la propria voce attraverso il sito www.versipelleblog.wordpress.com.

Nel 2017 pubblica il suo primo libro di poesie, Il beat sull’inchiostro, un’esperienza su carta da immaginare musicalmente, poetry slam ideata su intrecci di rime dal ritmo serrato che descrivono la società attuale con freschezza, ironia e un pizzico di irriverenza. Sulla forza ritmica del rap si intessono immagini e impressioni repentine, schizzi di follia diluiti tra amore e odio, desideri e repressioni, dominio e liberazione. Le liriche ammiccano alla performance prestandosi alla libera interpretazione e all’adattamento, laddove i confini tra musica e poesia oggi sono sempre più labili.

Pubblicazioni:

– Federico Preziosi, Il beat sull’inchiostro, Aletheia Editore, 2017

Antologie:

– AA.VV. Sunday Poets 2016 per il quotidiano La Stampa (e-book), 2016

– AA.VV. Traguardi (a cura di Ivan Pozzoni), Limina Mentis, 2016
– AA.VV. Epistolario – I sacchi della posta Vol.2 (a cura di Lucia Lanza), La collina dei ciliegi, 2016
– AA.VV. Premio Ungaretti 2017, Antologica Atelier, 2017