MagnArtPoetry #23 con i versi di ARMANDO SAVERIANO tratti da “VERSOÑADOR”

Quarto e ultimo weekend con i versi del poesta Armando Saveriano

 

 a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSOÑADOR

Meglio sognare la propria vita che viverla,
benché viverla sia ancora sognarla.”
(Proust)

 

Cammino in me da troppo,
con inadatti occhi, Lucebert, (1)
piede malcerto (e volontà cattiva).
Da sud a nord
ripetono che un senso ha questo andare;
ebbene, quale?
Fermarsi è ancora peggio, ormai…
(dissipazione l’intelletto mio,
vano ed eterno il cuore inapprezzato).

Di non piacermi ho poi diritto,
se pur soffrendo a ridere di me,
di me io rido,
spargendo strofe, sprecando l’allegria?

Frantumato ch’ebbi il nativo linguaggio,
reimpastai la foglia, la fiamma e la mèta,
come alla fonte allora del battesimo
fui strillando –il volto melograno–
ribelle alla violenza, calvopaffuto in ira.

Lambisco la realtà dietro le ciglia,
(vivrò di gente immaginaria)
sarà imprecisa e vagabonda per me l’ora,
rubai dal desco dei poeti un garofano e la lira,
l’olivo, lo spirito fosco del cipresso.

Curiosità sdesiderai per paesi e altre regioni,
bensì all’indietro caddi, al centro del miraggio,
in controvolo,
e sul principio non mi dispiacque affatto:
sotto il palato di Rimbaud sconvolgente e precoce,
diviso fra la neve e il sangue del suo bacio,
leccavo indegno e sitibondo la nostalgia del Labirinto,
la veggenza lucida e vessata di quell’ardita adolescenza
(frugando, nostromo del Battello).

O zoppicante! O senza fede!
S’imbeve la terra di ben altri travagli,
l’allegoria mia la disamora, l’urta,
ché è poca cosa quest’evocare i Grandi;
e i saturi deliquȋ, i sentimenti più trasfigurati,
un legno casuale se ne impregna, non la vita,
oppure il giorno sorge scalzo a riprecipitarli.

Scendi sommessa (la mezzaluna tua appendi al pioppo),
il capo invelami di voluttà, mossi profumi,
toni oscuri ispirami e raggianti,
e se veleno prometti, Poesia, scaldami la morte
con l’ultima canzone dentro il petto,
scintille qua alle dita.

L’inedia soffro invece dei sassi e degli spini,
dacché la fantasia neanche nell’abisso m’è compagna,
il vizio io l’abbandono…è strano…ai bordi sventurati
d’un muretto,
dove poggiava la bellezza acuta, calda e assopita,
smontata poco prima dall’ansante bicicletta
che in trepidante orgasmo cogli occhi ho verniciato
(antico riverbero d’amore).
E se pure tu l’ignori, Lucebert, e sorridi superiore,
un cono fui di luce stridula, vivifica,
che talvolta nel duomo di alberi e di piante
assommati nel fitto del bruno chioccio aleggiante
irrompeva a regalare, maestra del disordine, il rumore,
l’inquietudine planante.

…Mentr’oggi brancolo nel NIENTE, in declino,
l’orecchio tumefatto, lucciola invalida nel buio la pupilla,
inabili le mani: mai più esse trascriveranno i sogni
(addio alterni mondi del dilettante generoso e allucinato!).

Giace con me l’oblio e il Dio che ero.

ARMANDO SAVERIANO da VERSOÑADOR  Collana “Scrimia”
Ed. Laceno (Mephite) AV PP 128 Euro 8,00

N.D.A.

1) Lucebert, pseudonimo del poeta e pittore olandese
Lubertus Jacobus Swaanswick (1924/1994)

 

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Bio

ARMANDO SAVERIANO, fondatore e presidente dell’Associazione Culturale LOGOPEA, da un colto neologismo di Ezra Pound, finalizzato a sintetizzare l’opera di Tristan Corbière, ha svolto e svolge corsi
di scrittura creativa, ortoepia e dizione, drammatizzazione. Ha portato a felice esito numerosi P.O.N. nelle scuiole di ogni ordine e grado. Si è occupato delle poetiche di Giampiero Neri, Antonio Spagnuolo, Wanda Marasco, Daniele Grassi, Gabriella Maleti, Aristide La Rocca, Pasquale Martiniello, Agostina Spagnuolo, Gennaro Iannarone, Raffaele Stella, Simone Lucciola, Enzo Rega, Ketti Martino, Floriana Coppola, Mariastella Eisenberg, Daniela Monreale, Davide Cuorvo, Annamaria Gargano, Giuseppina Luongo Bartolini, Mario Morelli, Antonio Califano, Claudia Iandolo, e altri. Per il teatro ha rappresentato LE TROIANE di Euripide, L’ORSO di Anton Cechov, LA PATENTE, SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE di Pirandello, EPICANTO di G. Pepe, MARIA DI CARMELA, IL MAL DI DENTI, LE ROSE DI JENNIFER di Annibale Ruccello, TEODORA di Aristide La Rocca, I CUSTODI DELLA MEMORIA (da Eschilo, Sofocle, Euripide), LA VISITA DELLA VECCHIA SIGNORA, ROMOLO IL GRANDE di Friedrich Dürrenmatt, SEGRETI INCONFESSABILI (AA.VV). Per il teatro ha scritto il dramma I GIORNI CHE VERRANNO, l’atto unico GIULIA NEL PROFONDO; ha realizzato i lungometraggi (soggetto, sceneggiatura, regia, montaggio) LEGAMI INVISIBILI, IL MONDO IN UN ISTANTE, PERCEZIONI, DARK MADNESS. Ha stampato i volumi: ELOGIO DEL BLU (prosa) Mephite Ed. AV; per la poesia: DELITTI DEI POETI OSCURI, SANGARIDE, LES MOTS A LA BOUCHE, ADYTON, IPOTESI DEL CORRIDORE DEI SONETTI, Graphic Way; SPINIGER, LA PERSISTENZA DEL DUBBIO, IL NETTARE E LA MUSA, LOMOGRAFIA PUNTO 6 Per Versi Ed. Grottaminarda, AV; VERSOÑADOR Ed. Laceno, AV. Fondatore con Davide Cuorvo del Certamen PREMIO NAZIONALE DI POESIA “CITTA’ DI CONZA DELLA CAMPANIA”, giunto alla terza edizione 2017. PRIMI PREMI: MONTE FALIESI, CONCORSO ASPERA “ALLA BOTTEGA” PAVIA, CITTA’ DI BITONTO, GENNARO SCETTA, CITTA’ DI POGGIOMARINO, CITTA’ DI SANT’ANASTASIA, PRIMAVERA STRIANESE, POESIA E MUSICA CITTA’ DI ATRIPALDA, ALBATROS 2011. Collabora con il Foglio Letterario ‘deComporre’, Latina.

POETICA

ARMANDO SAVERIANO, da più di trent’anni protagonista sulla scena intellettuale irpina, persegue e propone una complessa connotazione metamorfica della parola poetica, affidandosi alternativamente e/o contemporaneamente alle rifrazioni empatiche, alle provocazioni semantiche, asservendo (e dichiarandosi asservito a) un lessico “alchemico”, che non pretende né si attende decodificazioni, scioglimenti; né peraltro s’incantina in un metalinguaggio del tutto scevro di significato o di possibile messaggio. Sicché il verso, se a tratti afferra l’anima e la coinvolge, dall’altro visita con intenzione il laboratorio e vi fa pratica, per poi metterlo in discussione, in un gioco di rimandi, di contraddizioni, di escoriazioni della comunicazione stessa, tentata e negata senza soluzione di continuità. Poesia, dunque, che mentre addiziona e neo baroccheggia, inaspettatamente stonda, sguarnisce, riduce. Poesia magmatica e meta-pluri-linguistica, dai frequenti slittamenti ambigui, “versipelle”, come il titolo del Foglio Letterario lanciato negli Anni Novanta dall’Associazione Culturale Logopea. Simpatizzante del “Manifesto del Pensiero Emotivo” di Giorgio Manacorda e firmatario del “Manifesto della Poesia Mediterranea” del compianto poeta Aristide La Rocca. Su FBK ha aperto i Gruppi poetici “POIENAUTI” e “I CIELI DELL’ALTROVE”, ove con metodo maieutico e con il ricorso all’ut pictura poesis di Orazio rafforza e rinnova il concetto di poeta mutaforma, poliedrico, simbionte.