
Magnart incontra Arianna Sacerdoti, autrice protagonista del mese di Agosto
L’incontro con la poesia, Quali sono i luoghi o gli oggetti o le tue muse ispiratrici?
«Ci sono luoghi e oggetti maggiormente incisivi (la natura, ad esempio), ma scrivo con un taccuino là dove capita: è la vita stessa a portare poesia senza particolari distinguo»
«Amo molto la tradizione italiana (Leopardi, Pascoli, Ungaretti, Saba…) ma anche quella giapponese degli haiku. Amo Coleridge, Maria Luisa Spaziani, le poesie di Carlo Levi e di Stazio.
Quale il testo a cui sei più affezionata sia della tua produzione che della produzione di altri?
«Il web ha modificato moltissimo la circolazione di poesie da parte dei poeti emergenti, fino quasi a sostituirsi al canale della stampa. Gli scenari che si prospettano sono ambivalenti: da un lato il web porta a una diffusione notevole, dall’altro viene meno la selezione (in molti casi)»
Spazio alla poesia: Poesia e web, Poesia e narrativa, coma è cambiato il loro rapporto tra ieri ed oggi?
«La vita stessa mi porta a scrivere, perché l’ho fatto ininterrottamente da quando avevo tre anni»
Come pensi che sia il rapporto tra la poesia e i millennials?
«Penso che sia un rapporto labile»
Quali progetti editoriali hai nel cassetto, per il prossimo futuro?
«Una pubblicazione di tante poesie inedite, lasciate nel cassetto.26»
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