Intervista a Cristiano Carriero, founder La Content Academy

 

Il 25 e il 26 Maggio, a Bari si terrà l’evento-Masterclass  de La Content Academy. Per l’occasione, le parole di Cristiano Carriero Lo Storyteller, raccontano la genesi del progetto, la nascita di una nuova realtà aziendale e la necessità di una buona formazione per raccontare al meglio i territori che stanno a cuore e le storie aziendali.

a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker

1)     Quali sono i 4 Pilastri del Digital Marketing e perché è importante conoscerli e saperli applicare?

“Per noi de La Content Academy, i pilastri sono 4: i contenuti (content marketing), la capacità di scrivere oggetti narrativi (storytelling), la diffusione (i social) e le relazioni (digital PR e influencer marketing). Intorno a questi pilastri costruiamo di volta in volta il programma dei nostri corsi. Quest’anno abbiamo pensato he una parola chiave che può racchiudere tutto è il Narrative Marketing. Ma al di là delle definizioni, resta il fatto che conoscer solo uno di questi aspetti non è sufficiente per essere competitivi sul mercato. Sia se ragioniamo da azienda che da libero professionista. Il nostro obiettivo è informare, insegnare e ispirare. E a quest’ultimo aspetto, all’interno della Content dedichiamo grande attenzione”. 

2)     Quando e come nasce il progetto della Content Academy e di una masterclass dedicata alle tematiche del digital marketing?

“Fa sorridere, la Content nasce da un’idea del mio socio commercialista, Marco Napoletano. Il quale vedendo la mole di lavoro che gravitava intorno a me mi disse “ma non sarebbe il caso di fare un’azienda”. Avevamo già il nome, perché la Content Academy era un gruppo Facebook. All’interno del quale c’erano anche Alessandro Piemontese e Luisa Ruggiero, ai quali abbiamo chiesto di diventare soci. Non ci abbiamo pensato molto. Due settimane dopo eravamo dal notaio a costituire la società. Alla prima cena di Natale, dopo un primo anno di agenzia li ho guardati e gli ho detto: “Che ne dite se facciamo un evento a Bari?” E abbiamo iniziato a pensare a come avremmo voluto il nostro evento. E così lo abbiamo fatto. Se fissi la data e lo scrivi, poi non puoi più sfuggire. Così è stato”. 

 3)  Bari. Puglia.  In quale relazione sono con le tematiche del digital?

“Quando si pensa al digital si pensa inevitabilmente al nord. Milano, Bologna, Verona per il Seo&Love. Rimini con il Web Marketing Festival. Noi volevamo fare qualcosa di importante per il nostro territorio (io e Marco siamo di Bari, Ale di Foggia, Luisa si divide tra Pescara, Napoli e la Puglia) partendo dal territorio. Insegno marketing territoriale all’Università di Urbino e credo sia fondamentale far sì che sia il luogo il centro di tutto. Quel luogo è casa mia. E io voglio far conoscere casa mia a tutti. Questo è il desidero. Che poi Bari è una città in grande crescita, digitalizzata, è un fatto. Tanti degli esperti di digitale, e non solo, vengono proprio da Bari e dalla Puglia. E non è un caso. Siamo pugliesi imbruttiti, delle macchine da guerra con il cuore grande”.

4)  Sold Out per l’edizione 2019. Un successo? L’importanza della formazione rispetto all’improvvisazione.

“È un successo perché non ce lo aspettavamo, ma non ci siamo fatti trovare impreparati. Visto l’andazzo abbiamo deciso di passare da una location di 100 posti ad una da 400. E abbiamo fatto bene. Anche a noi piace improvvisare un po’, ma dietro c’è tanto lavoro. Sull’identità, in primis, sulle buon relazioni con i relatori, sulla comunicazione, sul nostro funnel. E uno staff molto competente”. 

5)  Quanto è importante lo storytelling delle pmi e delle aziende del Sud?

“È importante per tutti, dalla sua le aziende del Sud hanno già una propensione a raccontare e a farlo con il linguaggio giusto. Diciamolo, partono avvantaggiate”.

6)  Fare un buon storytelling significa esattamente cosa?

“Significa comunicare attraverso delle storie, e farlo con le parole giuste, quelle che il tuo pubblico si aspetta. Significa immaginare mondi verosimili, significa partire dal come e non dal cosa (il prodotto). Non si diventa storyteller in un giorno, non tutti hanno questa capacità, ma tutti possono allenarla”.

7)  5 consigli per diventare un bravo professionista ed esperto in questi temi

 “Studiare. 

 Mettersi in discussione.

 Scegliersi dei punti di riferimento sempre più alti.Conoscerli.

 Ammettere di non essere bravi come loro.

 Ricominciare ogni 6 mesi. 😉 “

 

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