Un pic-nic…mozzafiato: l’app-fiaba che ti salva la vita

La tecnologia che viene in primo soccorso insegnando ai bambini come intervenire in caso di arresto cardiaco e ostruzione delle vie aeree

a cura di Marina Donzella    @MArtEventi   © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Milano– La cronaca ci ha abituati troppo spesso a notizie di morte provocate da arresto cardiaco o a ostruzione delle vie aeree e troppe poche volte si riesce ad intervenire in modo tempestivo in caso di emergenza.
La non conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e la manovra di Heimlich, la paura di poter sbagliare o quella di poter incorrere in una denuncia – infondata – porta il testimone (non sanitario) a non intervenire.
Ogni giorno 400mila persone in Europa e 60mila persone in Italia muoiono per arresto cardiaco e ogni anno circa 50 bambini perdono la vita per ostruzione delle vie aeree.
Dati allarmanti che potrebbero ridursi notevolmente se i testimoni intervenissero prima dell’arrivo dell’ambulanza, raddoppiando o triplicando le probabilità di sopravvivenza .
Come afferma Federico SemeranoPresidente di Italian Resuscitation Councilogni minuto si perde il 10% di possibilità, se si interviene si aumenta questa possibilità di sopravvivenza in modo significativo. In tutte le città italiane, in Europa, le ambulanze arrivano in media tra i 6-8 minuti e nel frattempo è fondamentale che la popolazione faccia delle semplici manovre (con le indicazioni date via telefono/cellulare da personale medico del 118).

Unico mezzo per poter fare la differenza è proprio la conoscenza e in questo ci viene in aiuto la mobile health, cioè l’utilizzo delle app a supporto delle pratiche mediche, che ha permesso all’IRC (Italian Resuscitation Council) di creare un app, in collaborazione con Elastico (editore digitale nell’ambito delle storie interattive per bambini) per poter sensibilizzare e accrescere la cultura del primo soccorso.

L’app Un pic-nic…mozzafiato! nasce dalla volontà di raccontare, attraverso una fiaba interattiva, come comportarsi in caso di emergenza e, attraverso un gioco per i bambini, mettere in atto in prima persona le dinamiche della fiaba.

Comunicare, sensibilizzare ed educare i più piccoli a queste manovre arricchirà il loro bagaglio culturale che conserveranno anche da adulti.

Ci siamo resi conto che i bambini dimostrano maggiore dimestichezza e disinvoltura nell’apprendimento delle manovre salvavita superando la resistenza e la paura di intervenire prima del personale sanitario. Questo timore si può superare – spiega il Dott. Semerano solo attraverso informazioni chiare e con una formazione qualificata...

L’app ha proprio la funzione, attraverso il momento ludico, di far riconoscere l’importanza della rianimazione.
Sviluppata nel 2015, ora si presenta implementata con una sezione gioco, realizzata grazie alla campagna di crowdfunding organizzata in collaborazione con Eppela.

Due le storie illustrate da Valeria Petrone, una delle illustratrici più conosciute e apprezzate nel campo editoriale per l’infanzia per la semplicità delle sue tavole, i colori pieni e l’incisività dei caratteri.
Mamma scoiattolo, papà scoiattolo, la piccola Glam e il fratellino dispettoso Cof-Cof protagonisti della prima storia. Quick la volpe e L’orso Tum- Tum e i BiancoRoditori soccorritori protagonisti della seconda storia illustrata nell’app.

L’app è anzitutto una fiaba divertente da leggere ascoltare e con cui interagire . Le coloratissime illustrazioni di Valeria Petrone immergono fin da subito nell’atmosfera magica del bosco e i contenuti scientifici diventano pretesti narrativi, si traducono in personaggi e avventure,  fluiscono nel ritmo della storia – spiega Giorgia Conversi di Elastico. Si impara senza accorgersene, insomma. La nuova implementazione include una parte di gioco che rende ancora più interattiva l’avventura di Un pic.nic…mozzafiato!: più animali riesci a soccorrere più punti guadagni. L’obiettivo è sempre lo stesso: far divertire e al tempo stesso lasciare un ricordo nei bambini sulle manovre salvavita. 
Ma come fare ad avere il diploma di soccorritore? Basta seguire semplici ma fondamentali procedure prima che la persona o bambino perda conoscenza.
In caso di soffocamento nei lattanti (0-1 anno) – come spiega il Dott. Giuseppe Ristagno, Coordinatore Comitato scientifico Italian Resuscitation Council
1) si devono chiamare i soccorritori (118 o 112);
2) appoggiare il lattante sulle gambe a pancia in giù e con la testa più in basso rispetto al busto in modo da favorire l’espulsione del corpo estraneo dando, senza paura, 5 pacche sul dorso tra le scapole con il palmo della mano. La forte vibrazione può far espellere il corpo estraneo così da favorire la respirazione; 
3) Se ciò non avvenisse, in attesa dei soccorsi, girare il lattante a pancia in su, sempre con la testa in basso e sostenendo il capo e il busto con la vostra mano e braccio, appoggiare 2 dita al centro del torace ed esercitare compressioni forti e staccate così da permettere al corpo estraneo di uscire.
In caso invece di soffocamento per i bambini da un anno in su ripetere i primi due punti detti prima e praticare la manovra di Heimlich. In posizione eretta, mettersi dietro al bambino e con le vostre braccia intorno ai suoi fianchi porre una mano a pugno un po’ sopra l’ombelico, afferrando il pugno con l’altra mano e comprimere forte verso l’interno e verso l’alto per 5 volte. In questo modo l’aria viene spremuta fuori dai polmoni e insieme ad essa il corpo estraneo. Anche in questo caso, se la manovra non andasse a buon fine e aspettando i soccorritori, bisogna ripetere la sequenza.

La rianimazione cardiopolmonare invece in cosa consiste?
1) In presenza di arresto cardiaco bisogna assicurarsi che l’ambiente sia sicuro per voi e la vittima;
2) Accertarsi che la vittima non sia cosciente e non respiri normalmente (in caso contrario non praticare nessuna manovra);
3) Se non risponde piegare la testa e sollevare il mento appoggiando una mano sulla fronte e due dita sotto il mento per poter osservare il torace e controllare se c’è emissione di aria;
4) In caso negativo chiamare il 118 in viva voce e, chiedendo aiuto a qualche passante, eseguire le manovre necessarie. Il personale del 118 indicherà anche se in zona c’è un defibrillatore (ndr. uno degli obiettivi dell’ IRC è quello di avere una mappatura nazionale dei defibrillatori su google);
5) A questo punto inginocchiarsi e, mettendo le mani una sopra l’altra al centro del torace, comprimere profondamente e velocemente. Senza togliere le mani lasciare che il torace si riespanda cercando però di interrompervi il meno possibile. Se c’è possibilità di usare il defibrillatore seguire le istruzioni in attesa dei soccorsi.
La fiaba ideata per bambini dai 6 ai 10 anni è scaricabile gratuitamente su piattaforma iOS e Android, disponibile sia in lingua italiana che inglese, e per chi volesse invece una copia cartacea della fiaba è possibile acquistarla su IRC Edizioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA