SIGNS: grafica contemporanea italiana. Intervista a Francesco Dondina

 

a cura di Marina Donzella    @MArtEventi    © RIPRODUZIONE RISERVATA

Milano- A cura di Francesco Dondina e prodotta da h+ con BASE Milano, la mostra è solo l’inizio di un progetto espositivo dedicato alla grafica, intesa nella più larga accezione del termine, che si propone di “fotografare” e raccontare i risultati e gli sviluppi più recenti del graphic design italiano contemporaneo attraverso i lavori di 24 tra i più interessanti progettisti italiani – dai nomi più affermati e autorevoli fino a quelli giovani e promettenti – ciascuno con il proprio mondo e la propria storia, diversi tra loro per formazione, età, cultura e linguaggi.

Per comprendere meglio cos’è la grafica, la communication design e come nasce la mostra SIGNS , intervista al curatore  Francesco Dondina, graphic design ( Dondina Associati ) che affianca all’attività professionale un’intensa attività didattica e di ricerca nel settore della Cultura e della Comunicazione Visiva.

Una domanda semplice…cos’è la grafica e a cosa serve?

La grafica è la forma visiva attraverso la quale si presenta ai nostri occhi l’infinita complessità di informazioni e comunicazioni che pervadono la nostra quotidianità: dalle interfacce degli strumenti tecnologici che utilizziamo giorno e notte per stare connessi con il mondo, alle insegne dei negozi, dai marchi e logotipi che contraddistinguono aziende e merci ai giornali o ai prodotti di largo consumo, dai sistemi di identità alle segnaletiche….

Che cosa si definisce con il termine “Design della Comunicazione”?

L’ insieme di operazioni progettuali multimodali che traduce idee e messaggi in artefatti comunicativi.

Nella società moderna siamo sopraffatti da continui messaggi e forme visive, la grafica è ovunque, cosa rende speciale il messaggio di un designer?

L’essenzialità, la coerenza e la capacità di sintesi.

Come nasce la mostra SIGNS: grafica italiana contemporanea?

Nasce con l’aspirazione di voler mostrare uno spaccato dello stato dell’arte della migliore grafica italiana contemporanea attraverso un taglio trasversale tra generazioni, linguaggi e caratteri differenti. E’ l’occasione per offrire a un pubblico non esclusivamente di addetti ai lavori una panoramica di che cosa sia l’attività del designer della comunicazione e in particolare di mostrare le tante differenze di approccio e le differenti tendenze in questa professione certamente difficile da definire e imbragare in una definizione univoca.

Dalla corporate identity, all’editoria, dall’exhibition design all’advertising e al packaging, fino ad arrivare al web design e all’information design, com’è cambiato in questi ultimi anni il lavoro del grafico?

Dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso con l’avvento delle nuove tecnologie il mestiere di grafico è cambiato radicalmente trasformandosi da mestiere manuale a mestiere prettamente digitale. Questo cambiamento fattuale ha provocato una serie di ricadute non solo nelle modalità progettuali ma soprattutto nella relazione con i mezzi di produzione. Credo che prima della rivoluzione digitale il tempo e lo spazio dedicati al pensiero del progetto, al senso e alla cosiddetta domanda progettuale avessero più rilevanza che oggi, dove troppo spesso il virtuosismo tecnologico e gli stilemi tipografici hanno il sopravvento rispetto al senso di quello che si fa, perché lo si fa e per chi lo si fa. La nostra è un epoca esasperatamente narcisistica e il rischio è che il progettista sia più attento ad affermare il proprio linguaggio piuttosto che riflettere sui reali bisogni del committente o del pubblico. Ecco, potrei dire che oggi il rischio è che la professione del grafico sia più performativa che funzionale a qualcosa. Altra cosa che è molto cambiata è la percezione e l’uso del tempo perché la velocità dei mezzi di progettazione e produzione hanno creato l’illusione che tutto si possa fare in sempre minor tempo, ma la qualità e il pensiero richiedono il tempo che ci vuole.

Ventiquattro dei più autorevoli designer della comunicazione italiana, di età, provenienza e linguaggi diversi: quali sono gli elementi comuni dei grafici in mostra?

Sono tutti italiani, sono tutti bravi, rappresentano l’eccellenza del design della comunicazione.
Avrei voluto invitarne molti altri, altrettanto bravi, interessanti, meritevoli di attenzione ma speriamo di poter proseguire nei prossimi anni con altre proposte per dare continuità a questo progetto che ha la grande ambizione di diventare un osservatorio permanente sulla grafica italiana contemporanea.

La mostra è dedicata al grande Giancarlo Iliprandi, designer e grafico italiano. Qual è l’eredità che, secondo lei, ha lasciato ai progettisti moderni?

L’impegno civile mai venuto meno che si è sempre manifestato nel campo professionale come nel campo della didattica, della formazione e del consociativismo. Un impegno costante sempre rivolto alla promozione e alla divulgazione dei valori della cultura del progetto.
Il senso di responsabilità che deve sempre accompagnare un designer. L’amore e l’attenzione per gli altri,la passione, la curiosità, la voglia e il piacere di comunicare sempre.

ISCRIVITI AI WORKSHOP
22 novembre Serigrafia: Poster e Tessuto con Matrici Aperte
23 novembreLinoleografia: Autoproduzione di un taccuino con Matrici Aperte
3 dicembreSerigrafia: Snap to Grid con Print Club Torino
16 dicembreReenacting Saul Steinberg. Autoproduzione e autoritrato con obelo.

DIALOGUES
Tre incontri per tre tavoli tematici: professionisti del design della comunicazione si incontrano e si confrontano, tra esperienze e opinioni.
Didattica e formazione: 11 novembre ore 18.30
Partecipano: Giovanni Baule – Politecnico di Milano, Annalisa Treccani – Cfp Bauer, Afolmet Leonardo Romei – Isia Urbino, Luca Pitoni – Graphic designer, docente, Alessandra Bosco, IUAV
Coordina: Mara Campana
Committenza: 28 novembre ore 18.30
Partecipano: Francesco Cavalli – Leftloft, Sergio Menichelli – Studio FM, Franco Origoni – Origoni Steiner
Coordina: Andrea Kerbaker
Progetto, ricerca, sperimentazione: 15 dicembre ore 18.30
Partecipano: Claude Marzotto e Maia Sambonet – òbelo, Silvia Sfligiotti – Alizarina, Gianluigi Colin e Giuseppe Mastromatteo
Coordina: Azalea Seratoni

ALTRI INCONTRI
4 dicembre 17.00
Le conseguenze della grafica
Presentazione del catalogo della mostra “Le conseguenze della grafica” realizzato con gli studenti del Cfp Bauer. Con Michele Galluzzo

17 dicembre 10.30 — 16.30 assemblea nazionale aiap

18 dicembre 10.30 — 16.30 open day aiap

Durata: dal 9 novembre al 20 dicembre 2016

Info: La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 11.00 alle 20.00. Ingresso gratuito

Dove: Base Milano , Via Borgognone 34, Milano

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA