Miseria e Nobiltà- 50 anni senza & con Totò: omaggio al Principe della Risata

Giovedì 30 marzo presso D’Angelo Santa Caterina l’omaggio culturale e culinario ad Antonio De Curtis

Da quella primavera del 1967 in cui Totò tornò a Napoli per il suo ultimo viaggio sono già passati 50 anni. Cosa ne è stato del regno dell’ironia sottile e un po’ amara tutta napoletana senza il Principe della risata?  Giovedì 30 marzo D’Angelo Santa Caterina evocherà il ricordo di un grande artista nell’evento “Miseria e Nobiltà- 50 anni senza & con Totò” : un omaggio culturale e culinario ad Tot, persona prima che personaggio.

Gli amici, gli artisti o semplicemente il popolo napoletano che lo ha amato e che ancora oggi ride con lui citando detti tratti dai suoi film, si siederanno insieme, nei saloni panoramici della villa in Via Aniello Falcone, per celebrare l’artista scomparso, ma vivo nei cuori dei napoletani e di ogni italiano che si sia lasciato condurre dall’umorismo, a volte sarcastico del principe-cittadino, blasone che scelse la maschera dell’uomo comune per trasformare gli opposti in armonia.

E saranno proprio questi opposti i protagonisti della serata: la miseria e la nobiltà, l’assenza di una delle personalità più grandi tra i figli di Partenope e la ricchezza di un legame che sfida il tempo e le distanze, e che tutto il mondo ci invidia per svelare una delle riflessioni più vere acclamate dal personaggio Felice Sciosciammocca : “La vera miseria è la falsa nobiltà”.

Così il gioco dei contrasti si coglierà a tavola tra i piatti della cucina povera e di tradizione che nasce in un contesto popolare e la nobiltà di una cucina creativa che mostra l’altro volto di Napoli.

Per raccontare tutte queste sfumature serve un doppio menù: un canone inverso a 4 voci, per esaltare la poliedricità della gastronomia napoletana, che sa creare mondi a partire da ogni punto di vista, proprio come l’arte di Totò.

I piatti della terra di Pietro Parisi, il cuoco contadino del ristorante Era Ora, con una rivisitazione di un classico napoletano Friarielli e salsicce e quelli della tradizione di Michele Succoia e Salvatore Giugliano, chef di Mimì alla Ferrovia, che proporranno delle degustazione in finger food delle tipicità partenopee e la peculiare Pasta mista, dell’azienda Voiello, e fagioli arricchita con frutti di mare, gamberi e seppie,  in contrappunto alle creazioni degne della stella Michelin di Gianluca D’Agostino Chef del ristorante Veritas che delizierà gli ospiti con Insalata di seppia e piselli con acetosella e sesamo e all’innovazione della cucina di Giovanni Morra di D’Angelo Santa Caterina, che rielaborerà in chiave creativa uno dei piatti più amati da Totò Baccalà a vapore su passatina di pomodoro San Marzano crumble di olive nere e polvere di capperi.

Il tutto sapientemente accompagnato dai vini spumante dell’azienda Valdo: Cuvèe 1926, Falanghina, Passerina, Pecorino e Moscato.

Niente di meglio quindi di una cena evento per raccontare il Totò di tutti e di tutti i giorni, amante della tavola, della cucina napoletana e assiduo frequentatore di D’Angelo e Mimì alla ferrovia, nei quali è custodito ancora un ricordo alle pareti. Un delicato percorso enogastronomico guidato in sala da Gennaro Varchetta di D’Angelo Santa Caterina e accompagnato dagli esperti sommelier dell’associazione AIS.

Ad incorniciare l’evento tante sorprese: dagli amici che hanno amato Totò e che continuano a far rivivere il suo ricordo con la loro arte all’omaggio azzurro della SSC Napoli, fino ad una piccola chicca, un saluto d’archivio del Principe della Risata alla Napoli che portò sempre nel cuore.

E proprio per brindare “Alla felicità di questa bella nobiltà” non mancheranno i contributi per esaltare al meglio la serata, come gli allestimenti a tema di We Concept Design e We Italian Design, il cheese bar di CarmaSciando, una degustazione di formaggi irpini e la torta realizzata dalla Pasticceria Blue Moon con crema chantilly e albicocche pellecchiella dei Monti Somma, una tipicità vesuviana lì dove sorgeva il castello del marchese De Curtis.

Una serata, immortalata dagli scatti di Alessandro Impresa di Foto Riccardi per cadenzare il dialogo tra Napoli e Totò che solo apparentemente si è fatto monologo in questi ultimi 50, perché la ricchezza immortale di artisti del suo calibro riesce sempre a trasformare la miseria dell’assenza nella nobiltà da tramandare di un uomo che ha dedicato la vita a donare il sorriso al suo pubblico!

“Torno nella miseria ma non mi lamento: mi basta sapere che il pubblico è contento”