La CULTURA del BENESSERE contro la violenza. Un convegno curato da RAFFAELLA DE SIMONE

Un punto di vista differente per offrire nuovi strumenti nella lotta contro la violenza sulle donne, contro la crescente discriminazione di genere, per lottare contro il femminicidio.

Se ne parlerà sabato 8 ottobre a partire dalle 9,30 ad Ercolano (villa Maiuri) nel corso di un convegno dal titolo “Parliamo di sessualità.

“La cultura del BENessere contro la violenza”, organizzato da Raffaella De Simone, ginecologa e consulente sessuale, in collaborazione con la Fiss (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) e la Asl Napoli 3 Sud. Obiettivo del confronto è quello di cercare, attraverso la scienza, di offrire ai partecipanti uno scudo contro qualsiasi forma di violenza, fisica, verbale, psicologica.

“Obiettivo del convegno è quello di diffondere la cultura del benessere sessuale, che è assimilabile alla salute sessuale – spiega Raffaella De Simone – E non bisogna trascurare il fatto che la salute sessuale in sé contiene l’affermazione di tutti i diritti sessuali, tra cui la diffusione della cultura della non violenza, l’importanza dell’educazione sessuo-affettiva, la valorizzazione della personalità individuali ponendo l’accento sulla differenza tra i generi ed esaltando le qualità dell’essere uomo e dell’essere donna nelle varie sfaccettature”.
L’incontro in programma sabato ha un valore fortemente sociale e, realizzato in partnership con lo sportello antiviolenza Lilith di Ercolano, si pone come obiettivo anche quello di abbattere gli stereotipi culturali che relegano ancora la donna in una posizione di inferiorità o di sottomissione rispetto all’uomo senza poter avere luce nell’espressione delle proprie potenzialità lavorative e nel campo sociale. “Oggi la donna ancora viene intesa come il grembo e cioè la donna procreatrice. Per cui la cultura del benessere e dell’affermazione, insieme alla quella del piacere, della promozione e della prevenzione, ci dà la possibilità di contrastare quella che è la violenza di genere”, spiega ancora De Simone.
Lo strumento che si vuole offrire è quello di una percezione importante e seria, soprattutto per quanto riguarda l’Intimates violence, la violenza domestica, che ha una connotazione sia sessuale che economica che culturale. “Rivolgersi ad un centro antiviolenza come Lilith è fondamentale per ottenere innanzitutto un sollievo psicologico. In più si possono trovare sia la consulenza legale sia un aiuto nella ricerca di una sistemazione al di fuori del nucleo familiare in cui si è subita violenza.
Il programma prevede numerosi interventi a toccare tanti argomenti, tra cui: sessualità e disabilità, la complessità della violenza di genere, l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, la sessualità multietnica, il sesso in gravidanza come scoperta di un nuovo piacere. In allegato la locandina completa con l’elenco di tutti i partecipanti e gli interventi.