KETTI MARTINO: “Alla Poesia oggi manca forse una maggiore apertura al mondo, ai suoi linguaggi” [intervista]

 

Con la fine del mese di Gennaio, finisce anche il ciclo di weekend dedicati alla poesia della poetessa Ketti Martino che a domanda, risponde dal profondo del suo cuore e dai sentieri battuti per narrare in versi il suo sguardo verso la Vita e l’Umanità

a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker  © RIPRODUZIONE RISERVATA

Poesia oggi, Poesia ieri, Poesia evergreen. Cosa è cambiato nella fruizione? Nel consumo di versi? 

Il bisogno e l’interesse per la Poesia è avvertito oggi maggiormente rispetto al passato, forse perché vivendo, noi, in una società fortemente omologata, appiattita e livellata sempre più verso il basso, che imprigiona l’uomo e il suo vivere creativo, la Poesia richiama quel pensiero divergente, quel vitale catalizzatore di processi artistico-culturali capace di diluire il deleterio ingrediente narcisistico dell’individualismo moderno.

Anche per la Poesia, come per altre forme artistico-culturali e la loro fruizione, è possibile cogliere, oggi come ieri, aspetti positivi e negativi. Oggi, la Poesia ha guadagnato senz’altro in diffusione (internet ha una grande forza propulsiva e fornisce un bacino di utenza molto più esteso rispetto al passato), ma non costituendo ciò una garanzia di qualità, si riscontra, al contempo, un’assenza totale di filtri che potrebbero consentire di far andare in giro solo lavori all’altezza della definizione stessa di Poesia.

Dove sta andando la Poesia?

Dove stia andando esattamente non so, ma posso dire dove vorrei che andasse. Vorrei che la Poesia, anche la mia, si mostrasse più attenta ai cambiamenti (del mondo) che ci travolgono, che superasse quel certo autismo che ancora la penalizza mediante delle contaminazioni tra forme artistiche diverse, così da intrecciare dialoghi caleidoscopici che potrebbero apportare nuova linfa, essendo il ruolo dei poeti, e degli artisti in genere, di grande responsabilità di fronte alla società, per il progresso delle qualità migliori dell’uomo.

Cosa manca alla Poesia oggi? Cosa manca ai lettori oggi? Perché spesso non vi è corresponsione di amorosi sensi?

Come dicevo, alla Poesia oggi manca forse una maggiore apertura al mondo, ai suoi linguaggi, e l’intenzione, talora, di voler essere per tutti e di voler andare incontro a tutti (evitando di restare arroccata in “polverosi salotti letterari”), anche se ultimamente, grazie al proliferare di iniziative culturali coinvolgenti numeri di pubblico più ampi, dei piccoli passi in tal senso sono stati fatti. Al lettore di oggi, invece, manca, in genere, proprio il suo ruolo di lettore. Dov’è oggi il lettore? Dov’è il lettore di poesia? La lettura di una poesia richiede raccoglimento, attenzione alla parola, silenzio, tempi e ritmi individuali di fruizione: fattori assenti e mal visti nella società odierna.

Dove e quando nasce la poesia di Ketti Martino? Cosa accende la ‘miccia’?

Nasce sempre da un’esigenza, un’urgenza di tramutare in parola un pensiero, il pensiero. Spesso l’idea è già dentro di noi ma attende che ci imbattiamo in qualcosa (un particolare, una condizione, una circostanza) che ce la riporti in superficie. Avviene allora una specie di magia: “emerge una verità sommersa”, volendo riprendere il pensiero heideggeriano.

Come vince Ketti Martino il blocco o la paura del foglio bianco?

Non ho bisogno di vincerlo, perché scrivo solo quando avverto l’urgenza e si accende la scintilla creativa. La scintilla è un attimo, un’immagine, a volte fugace, occorre poi un lavoro successivo, rigoroso, spesso molto lungo, per tradurla in parole, versi.

Quali sono i poeti e poetesse che hanno lasciato un segno nel cuore e nella mente di Ketti Martino?

Amo molto, e rileggo, Carducci, Ungaretti, Rosselli, Luzi, Sereni, De Angelis, Fortini, Pozzi, Cattafi, Sicari, Salvia.

Cosa si prova ad essere un’autrice pubblicata e ad affermarsi finalista e vincitrice nei concorsi?

A parte la comprensibile gioia per ogni piccola tappa di un percorso artistico, ciascun riconoscimento rappresenta uno stimolo ed un incoraggiamento a proseguire facendo sempre meglio, con modestia ed applicazione costante.

Per il futuro, cosa ‘bolle’ in pentola? Progetti?

Chi scrive ed ama scrivere non smette mai di farlo, tuttavia ciò che si produce non sempre si trasforma necessariamente in prodotto cartaceo et similia. Le idee e i progetti in cantiere sono sempre tanti e, a parte lavorare alla prossima raccolta poetica, sto mettendo mano a diversi scritti di narrativa che attendono da un po’ nel cassetto.

 

Leggi anche i versi dei precedenti weekend

4) http://www.magnart.it/magnartpoetry-4-con-i-versi-di-ketty-martino-tratti-da-del-distacco-e-altre-impermanenze/

3) http://www.magnart.it/magnartpoetry-3-con-i-versi-di-ketty-martino-tratti-da-del-distacco-e-altre-impermanenze/

2) http://www.magnart.it/magnartpoetry-2-con-i-versi-di-ketty-martino-tratti-da-del-distacco-e-altre-impermanenze/

1) http://www.magnart.it/magnartpoetry-con-i-versi-di-ketty-martino-tratti-da-del-distacco-e-altre-impermanenze/

Nota Bio

Ketti Martino è nata a Napoli. Laureata in filosofia, abilitata in Psicologia sociale, ha insegnato nella scuola pubblica. Ha pubblicato le sillogi poetiche I poeti hanno unghie luride (Boopen Led, 2010) e Del distacco e altre impermanenze (La vita felice, 2014), vincitrice del Premio Nazionale di Poesia Città di Conza della Campania, edizione 2016. Ha curato assieme a Floriana Coppola l’antologia poetica La poesia è una città (Boopen Led, 2011). Alcune delle Antologie in cui sono presenti i suoi testi: Alchimie e linguaggi di donne a cura di F. Coppola (Boopen, 2011), Alter ego. Poeti al Mann a cura di M. De Gemmis e F. Tricarico (ArteM, 2012), Percezioni dell’invisibile a cura di G. Vetromile (L’Arca Felice, 2013), Ifigenia siamo noi a cura da G. Vetromile (Scuderi, 2014). Molti suoi testi poetici e di narrativa sono pubblicati su quotidiani e presenti in rete su siti letterari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA