EMILIA SENSALE:”La poesia non è sorella minore rispetto alla narrativa, sono due stelle che brillano di luce propria nel grande universi della vita”. [intervista]

La poetica di Emilia Sensale è stata protagonista del mese di Luglio della rubrica dedicata ai poeti viventi, in questa chiacchierata approfondiamo la conoscenza dell’autrice

a cura di Francesca Ferrara @netnewsmaker © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’incontro di Emilia e la poesia, racconta come la tua propensione al verso è nata

È accaduto tutto quando avevo 13 anni: ero a scuola, seduta al banco. Capisco benissimo che può sembrare assurdo, ma ho sentito come una strana forza dentro, uno stimolo indescrivibile. L’energia si è trasformata in versi scritti, i miei primi versi: ero in una strana frenesia e ho aperto uno dei libri scolastici che avevo davanti, ho scritto dei versi tra la parte interna della copertina e la parte bianca della prima pagina, parlavano di una farfalla. Da allora ho trascritto su carta ciò che sentivo, notando che certe metafore sembravano dei catenacci che si aprivano dentro me, come se qualcuno mi suggerisse nel profondo del cuore le mie emozioni. Mi piace pensare che sia stato un dono naturale che aspettava in me di sbocciare e crescere, soprattutto per me la poesia ha rappresentato un rifugio con una finestra che affaccia sul mondo, una finestra senza tende e chiusa quel tanto che basta per far entrare luce e aria e rappresentare un po’ di pudica dolce volontà di proteggere ciò che di più forte e al tempo stesso più fragile è in me.

Quali poeti ami e quali poetesse e perché?

Fin da piccola ho apprezzato il mondo della poesia e dei poeti, mi appassionavano soprattutto i versi in rima, quelli di Dante e Petrarca su tutti. Quando sono cresciuta e la natura ha smosso in me i primi sentimenti d’amore, ho conosciuto i versi di Edna St. Vincent Millay. La poesia che conosco a memoria è ‘Il filosofo’, la lessi la prima volta su un quotidiano che veniva distribuito gratuitamente in una zona di mare dove andavo in estate ed ero sconvolta dalla consapevolezza che quella poesia parlasse di me, del mio modo d’amare. Ritagliai il quadrato dove era la poesia, ce l’ho ancora conservato. Io mi sono innamorata veramente poi all’età di 26 anni e quando ricordai i versi de ‘Il filosofo’ mi salirono le lacrime agli occhi e sorrisi. Non ho mai amato in modo giusto e razionale come scrive la poetessa, soprattutto in quell’amore che si è rivelato una grande delusione prima e un profondo disgusto poi e che mi ha fatto cadere in una depressione che dopotutto sto ancora affrontando, ma l’amore non va mai sprecato, specialmente se è sincero al di là del destinatario rivelatosi decisamente immeritevole. L’amore per me è una poesia che si scrive lungo la parete delle vene con l’inchiostro indelebile: il tempo magari la scolorisce comunque, ma un segno resterà per sempre.

Spazio alla poesia: pensi che la poesia italiana oggi viva di buona salute oppure risulta sempre essere la ‘sorella minore’ rispetto alla narrativa?

Chi pensa che la poesia non sia degna di attenzione, sbaglia. Poesia non è gettare inchiostro su un pezzo di carta, è lasciare un pezzo della propria anima sul cuore invisibile di un foglio per affidarlo al mondo. Scrivere poesie è qualcosa di affascinante e impegnativo. Noto spesso che la figura dei poeti è considerata da molti con leggerezza, invece penso che i versi abbiano un grande potere benefico. C’è un’energia nella poesia che andrebbe tutelata e promossa. Oggi la poesia italiana sembra coperta da un’ombra che non dà refrigerio o riposo, è giusto che nel grande mercato si dia attenzione a ciò che ha domanda e offerta ma la poesia meriterebbe maggiore possibilità di espressione, piace, è apprezzata e cercata e sono tante le penne valide. La poesia non è sorella minore rispetto alla narrativa, sono due stelle che brillano di luce propria nel grande universi della vita.

Il web aiuta o ha aiutato la diffusione di massa dell’arte poetica?

Il web a mio parere è croce e delizia quando si parla di poesie. Il web è ottimo per conoscere i concorsi letterari nazionali e internazionali organizzati in tutte le regioni italiane, da una parte aiuta tantissimo la diffusione delle poesie e ha permesso a molti poeti di far girare i loro versi, ma ha le sue criticità. Si rischia di perdere di vista le poesie, di trovarle ovunque senza la citazione dell’autore ad esempio. Secondo me servirebbe una regolamentazione, a volte ho pensato a un vero e proprio registro di poeti, insomma servirebbe una forma di tutela per le poesie.

Il futuro e la poesia, quali scenari immagini?

Vorrei che la poesia non sia solo la partecipazione ai concorsi letterari, che pure è una bella opportunità, ma che vengano organizzate sempre più cose per promuoverla. Eventi, incontri tra poeti, unione di arte poetica con altre espressioni artistiche. Io stessa da un po’ mi sto muovendo con le mie possibilità assieme agli amici imprenditori per organizzare eventi in tal senso. Io vedo immortalità nella poesia, ma vorrei tanto che venga protetta dal trascorrere del tempo. Un mondo senza poeti e senza poesia è un mondo che perde un pezzo importante di sé.

Come alimenti la tua vena poetica? Di cosa ti nutri?

Amore. Amore. Amore. È l’amore ad alimentarmi e io stessa con la poesia alimento l’amore, anche l’amore per me stessa che a lungo non ho avuto. E per amore non intendo solo quello sentimentale. In ogni angolo del mondo, in ogni cosa e in ogni situazione c’è poesia, i poeti riescono a vederla e la mettono su carta.

Come pensi che sia il rapporto tra la poesia e i millennials?

Mi permetto di dire che tra i miei coetanei spesso ho incontrato molta presunzione quando si parla di poesia. Noto che molti vivono la poesia per lo più come una sorta di percorso grazie al quale raggiungere soddisfazioni come le vittorie ai concorsi letterari, oppure come un vanto fine a se stesso. Io non riesco a vedere nella poesia uno strumento fine a se stesso, per me è un dono che si riceve e che si fa agli altri. È un donare e un donarsi.

Quali progetti editoriali hai nel cassetto, per il prossimo futuro?

Ribadisco che mi piacerebbe organizzare e promuovere sempre più eventi con poeti e poesie, sono anche giornalista gastronomica e un’artista e fantasticavo da un po’ sull’idea di unire buon cibo e arte con la poesia…. Le idee ci sono, qualche possibilità anche. L’entusiasmo non mi manca nonostante tutto e la poesia ripaga da anni la mia passione con la sua essenza così vera. Mi dà un rifugio e un mezzo di trasporto che dopo aver viaggiato nel mio cuore mi fa arrivare nel profondo delle altre persone. Cosa potrei desiderare di più?

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